Durante gli anni scolastici 2012-13, 2013-14, 2014-15 il servizio Intercultura e l’ABF di Albino hanno promosso e realizzato un progetto di peer education per gli studenti iscritti al corso di operatore elettrico ed idraulico. Tale progetto è stato pensato soprattutto per quegli studenti di origine straniera che, in Italia da pochi anni, si iscrivono alla scuola superiore partendo da un background nel paese d’origine profondamente diverso rispetto al contesto scolastico italiano, in particolare per coloro che provengono da contesti tradizionali con frequenza scolastica fortemente saltuaria e/o che hanno frequentato solo scuole coraniche. Per questi alunni la contrapposizione rispetto a ciò che hanno conosciuto nel paese d’origine, si somma talvolta allo smascheramento delle aspettative nutrite verso il paese di accoglienza, oltre alle comprensibili difficoltà scolastiche dovute alla lingua italiana ed alla complessità curricolare dei programmi scolastici.  Partendo da questi presupposti, gli operatori hanno pensato che, utilizzando i canali di trasmissione orizzontale del sapere tipica dei progetti di educazione tra pari, nonché la fiducia che può ispirare una persona che si sente vicina per il fatto di avere condiviso esperienze simili (es. la migrazione), questi studenti neoiscritti potessero accogliere favorevolmente l’affiancamento di un peer educator che, oltre a parlare la loro lingua, potesse anche aiutarli a decodificare le regole implicite ed esplicite della vita scolastica in un istituto superiore, filtrando e spiegando eventuali paure e pregiudizi e permettendo, in questo modo, di creare delle relazioni più serene e scevre di incomprensioni sia con i coetanei italiani che con i docenti. In un’ottica di ampio respiro, questo intervento ha come finalità quella di limitare la dispersione scolastica degli alunni di origine straniera in quest’ordine di scuole, valorizzando il portato linguistico e culturale di cui sono testimoni viventi, anche agli occhi dei docenti e dei coetanei italiani, augurandosi che la conoscenza reciproca possa limitare gli episodi di razzismo ed intolleranza.